Quel mondo diverso by Fabrizio Barca Enrico Giovannini

autore:Fabrizio Barca, Enrico Giovannini
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00

V.

Cambiamo i valori e le misure

Giovannini Quello che l’esperienza Coronavirus ha reso di evidenza palmare è che gli Stati, ancor più che nel passato, non possono lasciarsi andare alla tentazione di farsi la guerra pur di perseguire il proprio interesse, reale o presunto. Le filiere di produzione si allungano su tutto il mondo. Ciò vuol dire che i tre livelli di programmazione politica – globale, europeo e nazionale – sono profondamente legati fra loro ed è bene non dimenticarlo anche in questa fase di ricostruzione.

Prendiamo, ad esempio, la gestione del cambiamento climatico: se l’atteggiamento degli Stati sarà quello consueto della corsa all’accaparramento delle risorse, in particolare dell’acqua – non a caso rinominata oro blu –, metteremo a durissima prova i nostri sistemi economici, sociali e politici. Oppure pensiamo alle riconversioni dei sistemi economici a seguito dei necessari processi di decarbonizzazione, i quali impatteranno fortemente sui lavoratori dei settori basati su energie fossili e sui più deboli, senza parlare dei rischi di tensioni geopolitiche con paesi storicamente cruciali per il mondo occidentale, come quelli del Medio Oriente. Realizzare tale trasformazione senza innescare conflitti richiede l’uso del multilateralismo, attualmente in crisi per l’atteggiamento statunitense e di altri paesi guidati da partiti “populisti”, e una politica lungimirante e di alto profilo, in grado di contrastare la tendenza degli Stati alla chiusura e all’involuzione in nome della difesa dei propri privilegi. Questo scenario richiede anche che l’Europa si trasformi profondamente e che non resti un’opera incompiuta e contraddittoria. Il mio sogno è un’Europa molto più federale, molto più forte. Voglio credere che le azioni messe in campo per reagire all’emergenza Covid-19 possano essere l’occasione per realizzarla, come accaduto in passato negli Stati Uniti, che di fronte a crisi di varia natura hanno deciso di rispondere a livello federale e non di singoli Stati.

Per questo è necessaria una politica che sappia vedere oltre i problemi quotidiani, ma lo stesso vale per l’intero Paese, cioè per le rappresentanze dei diversi interessi. Se in questo processo l’Italia può contare su alcuni importanti punti di forza (dai legami tra le persone e le comunità alla ricchezza della società civile, dalla capacità di adattamento del sistema produttivo ad alcune eccellenze in campo tecnologico e scientifico, solo per fare alcuni esempi), non si può non notare che il nostro Paese sia fragile e diseguale sul piano economico e sociale, eterogeneo in termini di capacità e propensione all’innovazione delle amministrazioni pubbliche, esposto alle infiltrazioni malavitose e caratterizzato da una intollerabile propensione all’evasione fiscale. Per questo dobbiamo trovare nell’Europa un elemento di stimolo e non di tensione, ma dobbiamo anche mettere mano seriamente alle nostre debolezze interne, perché solo noi possiamo porvi rimedio.

Barca Assolutamente d’accordo. Quello che può salvarci è credere che esiste un’alternativa, che vale la pena di lottare per essa, a partire da quel radicale cambiamento del modo in cui pensiamo le cose che era già chiaro prima della crisi, ma che ora la crisi rende non più procrastinabile. Infatti, non si può pensare di fermare le chiusure aziendali e la caduta grave dei posti di lavoro pompando sussidi nelle imprese.

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